Home 
      Libera  Università delle Donne  
       
      SEMINARI  2018-2019 
        IL CORPO E LA POLIS 
        IL FEMMINISMO ALLA PROVA DELLA POLIS 
         
         
          
      Artemisia Gentileschi  
        
      Primo ciclo di tre incontri a cura di Lea Melandri 
      
        
        
        
        
        
        
         
      Famiglia ‘naturale’ e ‘nuove intimità’ tra permanenze e cambiamenti, privatezza e riconoscimento pubblico. 
        L’apertura verso nuove forme di libertà nei legami più intimi (sessualità, maternità, amore, cura, ecc.) si porta dietro il rischio di ripiegamenti, ritorni al passato, scelte difensive. 
         
        Con quali pratiche si possono oggi affrontare le difficoltà che incontrano le nuove forme di intimità per non restare chiuse nel privato 
      e, viceversa, per non lasciarsi totalmente inscrivere dentro norme, leggi, riconoscimenti istituzionali? 
        
      1° SEMINARIO  
        sabato 13  ottobre 2018 ore 14,30 - 18 
           
        
        
        
         
        
        
        
         
      La  famiglia e le sue figure parentali.  
      Rapporto famiglia/Stato: rapporti  di potere tra privato e pubblico 
      Intervengono:  Ambrogio Cozzi, Stefano Ciccone, Paola Patuelli e Serena Simoni 
      Coordina:  Lea Melandri 
      Ambiguo  materno e Ambiguo  paterno sono i titoli di due seminari, promossi dall’associazione di Ravenna Femminile Maschile Plurale e dei due libri che vi hanno fatto seguito e di cui parleranno Paola Patuelli e Serena Simoni. 
         
      Dell’ambiguità delle relazioni e dell’immaginario su cui si è costruita la famiglia cosiddetta “naturale” (potere, possessività, gerarchie, complementarità, vincoli di dipendenza e appartenenza intima, infantilizzazione, ecc), e delle ragioni meno indagate – come l’intreccio tra amore e violenza- che ne hanno garantito la continuità, si occupa il primo seminario, con particolare attenzione al rapporto che la famiglia intrattiene con la singolarità dei suoi componenti, con le leggi dello Stato, con la nascita di nuove forme di convivenza, fuori dalla norma finora dominante, patriarcale, eterosessista. 
       
        Registrazione audio 
          a cura di Elena Cianci e Danilo Morganti 
        
        
      2° SEMINARIO 
            sabato 
            
        17 novembre 2018 ore 14,30 -18 
      Costruire  legami: istruzioni per l’uso 
      Intervengono:  Lidia Cirillo, Porpora Marcasciano e Paola Guazzo 
      Coordina e introduce:  Chiara Martucci 
        
      Le  nuove forme di intimità riescono davvero a liberare chi le vive dai  modelli di genere e dalle normatività tradizionali o finiscono per  riprodurre le medesime dinamiche (di potere) che mettono in  discussione? Cosa fa sì che le relazioni scelte – quelle non  imposte da ruoli sociali o vincoli parentali – reggano? Cosa le fa  cedere? Quali posture, strategie e modalità facilitano la coesione e  quali la contrapposizione? Rifletteremo su queste domande a partire  dalle esperienze di Lidia Cirillo, Paola Guazzo e Porpora  Marcasciano. Con loro ci interrogheremo anche su come le pratiche  femministe riescano (o meno) a costruire legami e alleanze  strategiche tra soggettività differenti. Ripercorrendo la storia  degli ultimi anni, cercheremo di comprendere quanto è cambiato in  questi tempi di crisi nelle relazioni personali/politiche, come si è  inceppato il dialogo e quando sono cominciati gli arroccamenti  identitari e le logiche di schieramento. 
      Registrazione audio 
          a cura di Elena Cianci e Danilo Morganti 
        
      3°SEMINARIO 
        
        
        
      sabato  12 gennaio 2019   ore 14,30 – 18 
       
      
      
      Come  valorizzare la singolarità e costruire un  legame individuo  –società, che esca dalla polarizzazione tra isolamento  individualistico  e chiusure comunitarie 
      Intervengono: Roberto Ciccarelli,  Lea Melandri, Selene Cilluffo 
       Introduce il  dibattito: Cristina Morini 
        
      Il sistema  neoliberale ha affinato la propria capacità di cattura di ambiti che  parevano esterni ai meccanismi di mercificazione. Questo ci obbliga,  innanzitutto, a ripensare la classica gerarchia tra le attività  degli esseri umani imposta dal capitalismo e dal patriarcato:  forza-lavoro salariata vs lavoro umano non pagato su modello del  lavoro riproduttivo delle donne.  
         
      A fronte di tale  trasformazione – a partire dai bisogni materiali dell’esistenza e  dai desideri dei corpi – si generano nuove e continue linee di  fuga. Rispondendo alle nuove frontiere della valorizzazione  economica, anche le forme della resistenza e del conflitto si  spostano: sul terreno dell’ambiente, dei beni comuni e delle forme  della socialità. 
       
      Ma è davvero  possibile realizzare spazi di auto-valorizzazione che rappresentino  sia un’esperienza liberatrice per chi li pratica, sia un esempio  generalizzabile?  
       
      Discuteremo di come  (e se) sia possibile valorizzare le potenzialità dell’individualità,  in bilico tra la solitudine e l’individualismo in cui il soggetto  contemporaneo viene indotto a perdersi. Come ritrovare  l’interdipendenza che è alla base della comunità umana, come  ricostruire cioè una pratica sociale e collettiva, senza tuttavia  sacrificare l’autonomia delle singolarità? 
      Registrazione audio 
          a cura di Elena Cianci e Danilo Morganti 
        
      Secondo ciclo di due incontri a cura di Barbara Mapelli 
      Soggetti e politiche identitarie 
          a cura di Barbara Mapelli e Alice D’Alessio 
      
        
        
        
         
      
       
        La nozione di identità possiede un’ambiguità di fondo che appare ineliminabile poiché ne connota
        la qualità e il significato. Da una parte è chiaro che si tratta di una costruzione e di una finzione, che 
        disegna e plasma corpi, immaginari, parole e scambi, dall’altra appare necessaria, una sorta di 
        gruccia – così anche è stata chiamata – su cui appendere parti di sé, pur se molteplici e in perenne 
        mutamento. Un luogo in cui riconoscersi quando se ne ha bisogno, in cui rifugiarsi, in cui 
        proteggersi soprattutto quando diviene identità con nome collettivo, condiviso con altre e altri. 
        Questa ambiguità crea una tensione irrisolta tra i bisogni di appartenenza, ad esempio a comunità 
        che si connotano come minoranze per le proprie scelte e collocazioni al di fuori delle norme binarie 
        ed eteronormate, e la limitazione che questo stesso senso di appartenenza impone, un dentro o fuori 
        che sacrifica le complessità individuali, fino a divenire norma che limita libertà di movimento e di 
        definizioni di sé che possono mutare nel tempo e secondo le occasioni. 
        Questo tema si presenta nella sua complessità quando ci avviciniamo ai significati che le diverse 
        comunità principalmente rappresentano nel mondo molteplice Lgbtqi. 
        Oltre alle peculiari differenze che ogni sigla rappresenta rispetto alle altre, differenze anche di 
        problematiche, obiettivi principali, resta il punto cruciale delle comunità e degli/delle individue che 
        le abitano e possono o meno condividerne le scelte politiche, poiché se delle politiche fortemente 
        identitarie e antagoniste rischiano di spegnere e uniformare le carica individuale del desiderio di 
        liberazione, di banalizzare o sbiadire le diversità interne – non solo bisogni, ma espressioni di 
        esperienze e culture molteplici, non riconducibili a semplificazioni - l’attutimento di tali politiche, il 
        loro mutamento in una direzione maggiormente attenta alle peculiarità individuali, al rispetto di 
        necessità e modi di essere differenti, rischia di porsi con meno forza, rischia di creare meno 
        coesione, meno identificazione. 
        Sono forse questi gli interrogativi che si sono posti sempre i movimenti nel tempo della storia, 
        anche se il mio giudizio è che qui, come nel caso dei movimenti delle donne – e un parallelo, anche 
        se con molta cautela, appare opportuno e necessario - si gioca la possibilità di trasformazioni 
        profonde che coinvolgono non solo i soggetti direttamente impegnati, ma le vite di tutti e tutte, 
        anche di chi non sa, non vuole, non capisce l’opportunità di cambiare. 
        Penso dunque, come è d’altronde tradizione di questi seminari, di trattare questa tematica a partire e 
        attraverso i racconti di sé di persone che la vivono direttamente, ne hanno esperienza quotidiana e 
        hanno formato e formano le proprie biografie anche nel confronto continuo tra il desiderio di libertà 
        e riconoscimento individuale e il bisogno e sentimento di appartenenza, di scelte politiche rafforzate 
        dalla condivisione. 
        Continuo a credere nel metodo narrativo anche per affrontare le questioni più complesse, perché è 
        nella vita delle persone che si incarnano i percorsi, le deviazioni, i momenti di svolta. Mi/ci muove 
        una curiosità, che credo sana e produttiva di mutamento, non invadente né alla ricerca di conferme, 
        come scrive Michel Foucault, “non già quella che cerca di assimilare ciò che conviene conoscere, 
        ma quella che consente di smarrire le proprie certezze (…).Vi sono momenti, nella vita, in cui la 
        questione di sapere se si può pensare e vedere in modo diverso da quello in cui si pensa e si vede, è 
        indispensabile per continuare a guardare o a riflettere” (L’uso dei piaceri. Storia della sessualità, 
        vol.2) 
         
       
      1° SEMINARIO 
      sabato 16 febbraio 2019 ore 14,30 -18
         
      Intervengono: Laura  Caruso, Martu Palvarani, Cristina Tonelli 
        
      2° SEMINARIO 
sabato 16 marzo 2019 ore 14,30 -18 
       
      
        
        Intervengono: Feyda  Crespolini, Antonia Monopoli, Mauro Muscio, Maria Gloria Posani 
        
      Per la partecipazione all'intero ciclo di seminari è richiesta l'iscrizione   all'Associazione 
      almeno come simpatizzante (€20) 
       
      
        
         
      Dossier Seminari 2017/2018 
      Dossier Seminari 2016/2017 
      Dossier Seminari 2015/2016 
       
      Dossier Seminari 2014/2015 
      Dossier Seminari 2013/2014  
         
        Dossier Seminari 2012/2013 
      Dossier Seminari 2011/2012 
         
        Dossier Seminari 2010/2011  
      Dossier Seminari 2009/2010 
      Dossier Seminari 2008/2009 
        
        
      home 
             
         |